world of darkness

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sabato 15 giugno 2013

Questo sedici ottobre...



Originariamente postato sul vecchio blog il 16 ottobre 2012



Maria Antonietta con i suoi figli


Questo sedici ottobre sono trascorsi 219 anni, ma vale la pena ricordare, come per me sarà sempre sacrosanto. Visse da Regina, ma più di ogni altra cosa fu un essere umano, con le sue imperfezioni, i suoi errori e le sue paure; con le sue azioni sconsiderate.
Fu soprattutto una madre, che amò immensamente i suoi figli e che si dedicò alla loro educazione nonostante le usanze dell’epoca.
Fu una martire? Sì, sicuramente; perché non meritò mai quella fine, né quel trattamento. Perché sicuramente aveva errato, ma in molti sbagliarono più di lei, e in molti approfittarono della sua ingenuità e della sua posizione. Renderla un mostro agli occhi di tutti fu senz’altro una comodità.
Fu una santa? Assolutamente no. Commise i suoi errori, e pagò anche fin troppe conseguenze.
Ma dimostrò coraggio nei suoi ultimi momenti, durante il suo ultimo giorno, quel sedici ottobre di 219 anni fa.
Morì da vera Regina ed è questo ciò che merita che si ricordi di lei.
Il tributo che voglio dedicare alla mia Regina è qualcosa di molto sentito e personale: un breve testo, ispirato alle strofe del brano Olde Village Lanterne dei Blackmore’s Night, che mi ricorda Maria Antonietta ogni volta che lo ascolto.
Le frasi in azzurro sono quelle tradotte della canzone, il resto è stato scritto da me, calandomi nella parte della Regina per qualche minuto, cercando di intraprendere in breve quello che fu il suo viaggio verso il patibolo.
Schizzo del pittore David: Maria Antonietta condotta al patibolo




UNA LUCE NEL BUIO, UN’ECO NEL VENTO

 

A Maria Antonietta, la mia Regina (2/11/1755- 16/10/1793)


[…]Sono calma come lo si è quando la coscienza non rimprovera nulla […] (*)

Questo sedici ottobre …


Oramai l’ora è giunta.
La mia ora.
Non mi resta altro da fare se non andare incontro alla fine a testa alta.
Per mostrar loro come si muore.
Per dimostrare a tutti che, in fondo, il mio spirito non è annientato.
Non l’hanno annientato come avrebbero voluto.
Sono pronta.
Non ho paura.
Sono calma poiché la mia coscienza è in pace.
Mani legate.
Schiena dritta.
Portamento fiero.
Sguardo duro.
Questo è ciò che lascio vedere.
Di me.
Negli ultimi miei momenti.
Cielo e vento d’ottobre.
Vento che non sentirò mai più sulla pelle.
Il carretto avanza verso la fine del mio viaggio.
Non odo quelle voci.
Né gli insulti della folla.
Il momento è vicino.
E il mio pensiero volge a ciò che ho perso.
Alle persone che ho amato.
Coloro che non esistono più, e che sto per raggiungere.
E coloro che vivono ancora.
E che tanto mi addolora lasciare per sempre.

Non versate lacrime per me, me la cavo da sola
Questa strada del destino è affare mio
Una volta nelle mani del fato
Non c’è più scelta
Un’eco nel vento
Sentirete la mia voce

Che nessuno pianga per me!
Mi sono fatta abbastanza forte per farcela da sola.
Questa è una strada che devo percorrere con le mie forze.
Perché questa è la fine.
Dove non conta più niente se non i ricordi.
Dove può consolare soltanto il pensiero degli affetti che ci si porta nel cuore.
Il destino ha voluto così, forse di scelta non ne ho avuta molta davvero.
Ma ho espiato i miei peccati davanti a Dio.
Sono libera, ora.
Non piangetemi, ma pensate a me!
Ricordatemi!

Alcuni scelgono di restare indietro
Alcuni scelgono di condurre
Alcuni scelgono un sentiero dorato
Carico di avidità
Ma è il cuore nobile
Che vi rende forti
E in quel cuore, sono sempre con voi

E non m’importa di tutti coloro che mi hanno abbandonata.
Di tutti coloro che mi hanno fatto del male.
O che hanno scelto di ergersi a giudici.
Non m’importa di ciò che mi hanno detto, o fatto.
Non m’importa di ciò di cui mi hanno accusata.
So che il mio cuore è puro.
E lo è rimasto fino alla fine.
So che lo è anche quello delle persone che ho tanto amato.
Vivrò con voi e per voi, per sempre, in quel cuore.
Spero che da esso trarrete sempre la vostra forza.
Così come ho fatto io.

La vecchia lanterna del villaggio
Mi incita ad andare avanti
Guidandomi ovunque io vaghi
La vecchia lanterna del villaggio
Una luce nel buio
Portandomi più vicina a casa

Ed ora no.
Non sto procedendo verso il buio, come in molti potrebbero credere.
La vedo quella luce.
Fioca ma tanto calda.
Come quella di una vecchia lanterna.
È la loro luce.
Di coloro che mi attendono dall’altra parte.
Lì dove sarò a casa di nuovo.
Ho vagato per tutta la vita.
In un mondo che non mi apparteneva.
In un luogo di cui non facevo parte.
Ho mosso i miei passi nell’oscurità come una cieca.
Errando.
Perdendomi.
Ma ora è tutto così chiaro.
È lì.
Dentro quella luce, che devo dirigermi.
Sento che lì dentro esiste la pace.
Finalmente.
La mia pace.

Perciò, quando penserete a me
Fatelo con orgoglio
Onore e coraggio
Regnanti al mio fianco
E nella vostra memoria, io rimarrò
Io sarò per sempre all’interno della fiamma

Questo è ciò che ho cercato di ispirare a tutti.
Forza. Coraggio. Onore. Orgoglio.
Ciò che sfoggio in questi miei ultimi momenti.
Spero vi resti questo di me.
Spero vorrete ricordarmi così.
Ho lottato fino alla fine, spero lo sappiate.
Continuerò ad amarvi, lì dove sto andando.
La fiamma del mio amore per voi brucerà in eterno.
Di me non rimane altro se non questo giorno.
Quest’ultimo giorno in cui ho scelto d’avere onore e orgoglio.
Spero di non lasciare mai i vostri ricordi.

Ora, alla fine del viaggio
Siamo arrivati lontano
E tutto ciò che ci resta da mostrare
Sono le ferite di guerra
Ma nell’amore che condividiamo
Trascenderemo
E in quell’amore
Il nostro viaggio non avrà mai fine

Ma questa non è la fine.
No.
Perché l’amicizia e l’amore che nascono in una famiglia,
se coltivati, non possono perdersi alla fine della battaglia.
Anche quando se ne esce sconfitti.
Abbiamo lottato.
Siamo caduti.
Ma non ci siamo mai divisi.
Non ci resta più niente, se non il nostro amore.
E i nostri ricordi.
Ma ci incontreremo ancora.
Quando verrà il tempo.
Lì dove sento che saremo a casa.
E non sarà la fine.
No.
Mai.

Non versate lacrime per me, me la cavo da sola.
Questa strada del destino è affare mio
Una volta nelle mani del fato
Non c’è scelta
Un’eco nel vento
Sentirete la mia voce

Ed è il momento.
Il più difficile.
Quello finale.
Non ho paura.
Ma piange il mio cuore.
Come non piangono i miei occhi.
Perché non vorrei lasciarvi.
Vi amo!
Dal profondo, per sempre!
E vi ringrazio per il vostro amore.
Che mi ha dato la forza.
Per respirare a fondo.
Per guardare dritto di fronte a me.
Per non tremare.
Per salire i gradini del patibolo.
È il momento.
Addio, addio.
Ho pensato a voi fino all’ultimo istante.
È la fine.
Ma soltanto quella dell’oscurità.
Abbandono il buio.
Vado verso la luce.
La luce dei miei cari.
La luce che risplende nelle tenebre.
E di me.
Non lascio che un’eco nel vento.


“Perdonate, signore. Non l’ho fatto apposta.”(1)

Ora.

[…]Pensate sempre a me, vi bacio con tutto il cuore, così come quei poveri e cari bambini. Mio Dio! Com’è lacerante lasciarli per sempre![…] (*)

********

(*)frasi tratte dal testamento di Maria Antonietta, ovvero la sua ultima lettera, indirizzata alla cognata Elisabetta, che non la ricevette mai.

(1)le parole che Maria Antonietta rivolse al boia, dopo avergli accidentalmente pestato un piede.

*********

Potrà forse apparire un po’ strano, ma è da quando conosco questa canzone che non posso fare a meno di riferirla alla Regina. Ci vedo la serenità dei suoi ultimi momenti, il suo coraggio e anche la sua necessità di raggiungere finalmente un luogo che potesse essere per lei una vera casa.
Soffrì soltanto all’idea di dover abbandonare le persone che amava e che ancora restavano in vita, in particolar modo i suoi figli.
In questo mio breve testo ci sono spesso riferimenti al testamento della Regina: l’amore e l’amicizia che legano i membri di una famiglia è il tema più ricorrente nelle sue ultime parole scritte, e mi sono voluta basare principalmente su questo, perché credo che quella fosse la sua vera natura: quella di madre che amava i suoi figli e di donna che amava la sua famiglia.
Come ultimo, piccolo omaggio, posto qui di seguito il link che riconduce a un pezzo di Haydn (sinfonia n°85) che la stessa Regina amava molto, motivo per il quale il brano fu soprannominato “La Reine”; e in particolare scelgo proprio questo video, perché è un tributo alla stessa Maria Antonietta: http://www.youtube.com/watch?v=lecjKGpD1LA
Allego anche il video di una riproduzione live di Olde Village Lanterne dei Blackmore’s Night, che sempre mi ricorda la mia Regina, e che le dedico ogni volta che l’ascolto: http://www.youtube.com/watch?v=H1OhNnzk9Xk&feature=related

Questo è il testo originale della canzone:

Don’t shed a tear for me/I stand alone/This path of destiny is all my own
Once in the hands of fate/There in no choice/An echo on the wind/You’ll hear my voice
Some choose to fall behind/Some choose to lead/Some choose a golden path, laden with greed
But it’s the noble heart/That makes you strong/And in that heart/I’m with you all along
The olde village lanterne/Is calling me onward/Leading wherever I roam
The olde village lanterne/A light in the dark/Bringing me closer to home
So when you think of me/Do so with pride/Honour and bravery/Ruled by my side
And in your memory/I will remain/I will forever be within the flame
Now at the journey’s end/We’ve travelled far/And all we have to show/Are battle scars
But in the love we share/We will transcend/And in that love/Our journey never ends
Don’t shed a tear for me/I stand alone/This path of destiny/Is all my own
Once in the hands of fate/There is no choice/An echo on the wind/You’ll hear my voice

****

*lady in blue*

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