Il titolo di per sé pare già un bel programma, anche se devo dire che la storia non si concentrerà di certo sul "raccolto di sangue" che è soltanto una "piacevole e sana" iniziativa di paese (i dettagli nel commento sottostante), ma, in ogni caso, con questo testo, c'è ben poco da stare .... tranquilli.
Come sempre spero che il commento sia interessante!! :)
RACCOLTO DI SANGUE
Di Sharon Bolton
<<Dica loro di andarsene, padre.
Questo posto non è sicuro.
Non per le
bambine.>>
(Da pag. 293 del testo)
Di nuovo Sharon Bolton e un'altra bella storiellina allegra
e felice. Da notare, ho sviluppato una certa adorazione per la copertina, solo
leggerissimamente tetra e sinistra. Questo, comunque, è l'unico altro libro
dell'autrice che sia riuscita a trovare
finora (e ho dovuto girare ben tre librerie prima di avere fortuna) e, ancora
una volta, credo che questo dica tutto.
Sempre meglio riempire gli scaffali di boiate, giusto?
Almeno qui in Italia...
Bene, bene, ma chi abbiamo qui? Protagonista di questa
inquietante e oscura vicenda è la famiglia Fletcher, composta da Alice e
Gareth, e i tre figli Tom, Joe e Millie, appena trasferitisi nel villaggio di
Heptonclough, nello Yorkshire. Per rendere il tutto più divertente fin dal
principio, la famigliola ha deciso che, perché no, sarebbe stata una buona idea
costruire la propria casa proprio dove sorge il cimitero, insomma, per essere
più felice.
Ma la cosa mi va piuttosto bene, direi, se non altro rende
il tutto ancora più tetro e interessante.
E dove ci sono la casa dei Fletcher e il cimitero, ci sono
anche le due chiese del paese, una vecchia e l'altra ancora più vecchia, che
erano rimaste chiuse da tempo. Fino a quel momento. Fino a quando non arriva
Harry, il nuovo vicario.
Sappiamo che la gente del posto ha tentato di ostacolare fin
dal principio l'insediamento dei Fletcher a Heptonclough...il perché, lo si
rincorrerà per tutto il libro, e proprio quando si crederà di aver capito tutto
...
La storia inizia mostrandoci un momento che, in realtà, si
posiziona oltre la metà del libro: troviamo Harry e la polizia, e tre cadaveri
di bambini che, da quel che ci viene fatto capire, sono stati ritrovati nella
stessa tomba. La tomba di una certa Lucy Pickup. E che quindi, avrebbe dovuto
contenere solo lei. E lasciamo Harry mentre si rende conto di sapere chi è uno
di quei bambini di troppo. Anzi, bambina.
Questo episodio è datato tre novembre.
Dopodiché, si torna indietro di due mesi.
Conosciamo un po' i personaggi. A parte la già citata
famiglia Fletcher e Harry, il nuovo vicario, ritroviamo Evi, la
psicologa/psichiatra di Incubi di morte,
avendo modo, così, di conoscere un po' di particolari che, nell'ultimo libro
tradotto in italiano nella Bolton, vengono solo nominati.
Evi ha in cura Gillian, una ragazza completamente partita
dopo la morte della figlia piccola, avvenuta qualche anno prima durante un incendio.
Ma non hanno mai ritrovato i resti, sosterrà Gillian, e lei ha vagato tante
volte per la brughiera in cerca della bambina, nel caso si fosse allontanata
durante il rogo, spaventata. Ma sostiene anche che continui a sentirla, e che,
a volte, vorrebbe che la lasciasse in pace.
Le sedute di Gillian con Evi sembreranno sortire un buon
effetto, inizialmente, fino a quando una certa rivalità arriverà a mettere la
ragazza disturbata contro la sua psichiatra: entrambe si prenderanno una bella
sbandata per Harry, il vicario, il quale però è attratto da Evi. Consideriamo
che parliamo di chiesa anglosassone, che quindi permette ai preti le relazioni
con le donne.
Evi, comunque, rimarrà sempre molto professionale, e benché
non sussista, in fondo, mai niente di concreto tra lei e Harry, Gillian la
prenderà un filino in odio. La ragazza, inoltre, è sempre ossessionata dal
fatto che Evi abbia parlato di lei a Harry, o a chiunque altro. Non ha ben
presente il significato di segreto professionale. Gillian, fin dall'inizio,
risulta un personaggio piuttosto inquietante. Non si avrebbe certamente voglia
di incontrarla. Ma fin da subito, non viene voglia di incontrare nemmeno quella
strana ragazzina. Quella che vede solo Tom Fletcher, e della quale, il
ragazzino di dieci anni, ha paura. Più che per sé, per la sorellina. La
ragazzina dai piedi e dalle mani troppo grandi, dal gozzo che le sporge dal
collo e dalla pelle orribile. La ragazzina che sussurra frasi inquietanti. E
che spia costantemente la famiglia.
Tom è certo che questa ragazzina, che pare proprio non
essere umana, voglia prendere Millie. E una sera Millie sparirà, insieme al
fratello Joe, durante la festa del raccolto. Quando i paesani verranno
informati della sparizione, stranamente, faranno caso solo a quella della
bambina, disinteressandosi di Joe. Infatti il bimbo verrà trovato quasi subito,
ma Millie no. Fino a quando Harry e Tom non entreranno in chiesa.
Millie è sulla balconata, in procinto di cadere. La bimba
viene salvata al pelo, ma è chiaro che ci sia qualcosina che non va.
Ma che cosa sarebbe esattamente il raccolto di sangue? Solo
la bellissima iniziativa di passare un piacevole sabato sera a macellare
animali in paese, tanto perché altri passatempi sarebbero poco divertenti. Io
mi domando perché, questa gente che si trasferisce, non solo costruisca la casa
nuova dove sorge il cimitero, ma pensi anche bene di andare a vivere in un
paese di psicopatici.
Comunque sia, era stato il vecchio Tobias Renshaw, il padre
del sacrestano Sinclair (fondamentalmente si tratta dei proprietari del paese),
a far presente a Harry che sarebbe stato il caso che i Fletcher si
allontanassero dal paese durante questa simpatica tradizione.
Ma quando questi tornano, i dolci mattatori non hanno ancora
finito, e le urla delle bestie terrorizzate sono un'ottima colonna sonora per
il sonno dei bambini. Tom, il più grande, viene lasciato in macchina da solo
per un attimo, mentre finge, o meglio, prova a dormire, mentre i genitori
portano in casa i due fratelli più piccoli. Ed è qui che lei arriva. Una volta
che, spaventatissimo, sarà stato ripescato dai genitori, quando se ne uscirà
con la storia di questa mostruosa ragazzina, i genitori penseranno bene che sia
il caso che il loro primogenito faccia una capatina dallo psichiatra.
Ed ecco che entra in scena Evi. Ma Tom non parlerà con lei
della ragazzina. Non subito. Perché non vuole essere preso per pazzo e sbattuto
in manicomio, come gli ha fatto credere quel simpaticone del suo compagno di
classe Jake Knowles, che l'ha preso in odio fin dall'inizio.
Nel frattempo, iniziano a emergere altre strane cosine: Evi,
ancora legata al caso di Gillian, va a informarsi presso i pompieri che si
occuparono dell'incendio avvenuta in casa sua. I resti della bambina (cenere e
qualche ossa), sostengono questi, erano stati trovati e consegnati alla madre.
Perché Gillian avrebbe mentito? Quando glielo chiederanno,
la ragazza, preda di una crisi isterica, dirà che è certa che quelli non siano
i resti di sua figlia.
Evi è convinta che Gillian abbia avuto un passato
travagliato, legato ad abusi domestici da parte del patrigno. E alla morte
della sorellina, scoprirà parlando con la madre di Gillian. Quella bimba caduta
dalle scale.
Ma non è la prima volta che si sente parlare di bambine
morte, vero? Jenny Pickup, figlia di Sinclair e nipote di Tobias Renshaw
(insieme alla sorella Christiana), sposata con Mike Pickup, confiderà a Harry
di aver perso una figlia otto anni prima, Lucy. Aveva due anni, ed è caduta
dalla balconata della chiesa. Erano stati lei e il nonno a trovarla.
Dalla balconata della chiesa. Come stava per accadere a
Millie.
E poi c'è Megan, ma di questa bambina si sa soltanto che è
scomparsa. A suo tempo era diventato un caso nazionale, ed erano state
organizzate delle ricerche molto approfondite, che però non avevano mai portato
a niente. La sua famiglia, poi, si era allontanata dal paese.
Ed erano tre i bambini trovati nella tomba di Lucy Pickup,
giusto?
Ma come vengono alla luce questi cadaveri? Una notte Tom
uscirà dalla sua stanza e si accorgerà che Millie è sparita. Uscendo di casa
troverà questa figura coperta che porta con sé un borsone, che scavalca il muro
che conduce verso la chiesa. Tom farà di tutto per riprendersi la sorellina e,
nel tentativo di fuga, il rapitore misterioso riuscirà a far crollare quel muro
non esattamente super-resistente. Nello spatasciamento generale, emerge proprio
quel che stava sottoterra. E Tom si è pure beccato un bel livido in volto
dovuto a un calcio del fuggitivo, datogli con uno stivale. Sarà questo
particolare, a portare alla luce una nuova rivelazione, che sconvolgerà
completamente la storia.
Ma non sarà l'unico, perché la verità, quella definitiva e
celata ben bene, si scoprirà soltanto sul finale. Ed è più agghiacciante di
quanto si creda, io l'ho trovato un vero colpo di genio. Finito questo libro,
ho realizzato che adoro questa scrittrice.
Una storia così ben strutturata e misteriosa, che per tutto
il tempo tiene con il fiato sospeso, che a volte sembra andare fin troppo
lentamente, che sembra soffermarsi su particolari di poco conto, ma ... è
davvero così? Viene definito un romanzo dalle atmosfere gotiche e claustrofobiche,
ed è avvincente, oscuro e sinistro. In qualche modo, leggendolo in un luogo
chiuso, si ha l'impressione di dover trovare una giornata totalmente grigia,
una volta usciti.
Perfetta la soluzione dell'enigma. Ancora una volta, ci si
domanda con che cosa si abbia a che fare: qualcosa di reale o di
sovrannaturale? Anche qui, come in Incubi
di morte, la risposta arriva a suo
tempo. Appropriata anche la scena finale, che racchiude perfettamente
l'atmosfera tenebrosa dell'intero testo.
I personaggi sono ben caratterizzati e per nulla scontati.
Ma sono analizzati fino a un certo punto, all'inizio, perché non si deve sapere
troppo di loro.
All'inizio avrei potuto uccidere Harry, se fossi stata nei
panni di Evi, dato che se aiuti una donna disabile che è stata appena sbalzata
giù da cavallo da alcuni ragazzini idioti che scorazzavano in bicicletta,
spaventando l'animale, non c'è bisogno di chiamarla dolcezza. Sarebbe stata una storia interessante, quella di una
psichiatra che assassinava un vicario.
Per concludere, un libro che consiglio vivamente a chiunque
ami le tenebre e le storie forti, a chi è disposto a entrare in profondità nel
testo e a sentirsi avvolgere da questa atmosfera sinistra e raccapricciante.
Si tratta di una storia così ben meditata, che non posso non
elogiare, ancora una volta, quest'autrice che ho appena scoperto. Vorrei
leggere anche i suoi altri romanzi, ma da quanto ho potuto vedere, non è cosa
facile scovarli.
E ora, una bella novità? il book-trailer, ovvero una
presentazione dell'opera un po' come si fa con i film. L’ho trovato per caso, e
mi è parsa proprio una buona idea: https://www.youtube.com/watch?v=DQBgvTFcUkI.
Decisamente, sono stata invogliata ad acquistare il libro;
questo del book-trailer, mi pare un ottimo metodo di pubblicità per un testo,
perché l'impatto delle immagini è sempre più forte di quello delle parole, ed è
più facile da espandere.
In conclusione pongo una domanda a quegli scrittori e a
quelle scrittrici che non meritano questi appellativi: ma prendere esempio da
Sharon Bolton, e scrivere solo se si è capaci di farlo ... no?
Voto finale: 9 ½
***
*lady in blue*