world of darkness

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sabato 30 agosto 2014

BLOODY AUGUST 3: Raccolto di sangue (Sharon Bolton)

Ciao!! Ecco la terza e (ovviamente) ultima puntata di agosto, dove presento un altro romanzo di Sharon Bolton. Oltretutto, questo è l'unico altro testo dell'autrice che sia riuscita a trovare.
Il titolo di per sé pare già un bel programma, anche se devo dire che la storia non si concentrerà di certo sul "raccolto di sangue" che è soltanto una "piacevole e sana" iniziativa di paese (i dettagli nel commento sottostante), ma, in ogni caso, con questo testo, c'è ben poco da stare .... tranquilli.
Come sempre spero che il commento sia interessante!! :)



RACCOLTO DI SANGUE
Di Sharon Bolton

<<Dica loro di andarsene, padre.
Questo posto non è sicuro.
             Non per le bambine.>>

 (Da pag. 293 del testo)



Di nuovo Sharon Bolton e un'altra bella storiellina allegra e felice. Da notare, ho sviluppato una certa adorazione per la copertina, solo leggerissimamente tetra e sinistra. Questo, comunque, è l'unico altro libro dell'autrice che sia riuscita a  trovare finora (e ho dovuto girare ben tre librerie prima di avere fortuna) e, ancora una volta, credo che questo dica tutto.
Sempre meglio riempire gli scaffali di boiate, giusto? Almeno qui in Italia...
Bene, bene, ma chi abbiamo qui? Protagonista di questa inquietante e oscura vicenda è la famiglia Fletcher, composta da Alice e Gareth, e i tre figli Tom, Joe e Millie, appena trasferitisi nel villaggio di Heptonclough, nello Yorkshire. Per rendere il tutto più divertente fin dal principio, la famigliola ha deciso che, perché no, sarebbe stata una buona idea costruire la propria casa proprio dove sorge il cimitero, insomma, per essere più felice.
Ma la cosa mi va piuttosto bene, direi, se non altro rende il tutto ancora più tetro e interessante.
E dove ci sono la casa dei Fletcher e il cimitero, ci sono anche le due chiese del paese, una vecchia e l'altra ancora più vecchia, che erano rimaste chiuse da tempo. Fino a quel momento. Fino a quando non arriva Harry, il nuovo vicario.
Sappiamo che la gente del posto ha tentato di ostacolare fin dal principio l'insediamento dei Fletcher a Heptonclough...il perché, lo si rincorrerà per tutto il libro, e proprio quando si crederà di aver capito tutto ...
La storia inizia mostrandoci un momento che, in realtà, si posiziona oltre la metà del libro: troviamo Harry e la polizia, e tre cadaveri di bambini che, da quel che ci viene fatto capire, sono stati ritrovati nella stessa tomba. La tomba di una certa Lucy Pickup. E che quindi, avrebbe dovuto contenere solo lei. E lasciamo Harry mentre si rende conto di sapere chi è uno di quei bambini di troppo. Anzi, bambina.
Questo episodio è datato tre novembre.
Dopodiché, si torna indietro di due mesi.
Conosciamo un po' i personaggi. A parte la già citata famiglia Fletcher e Harry, il nuovo vicario, ritroviamo Evi, la psicologa/psichiatra di Incubi di morte, avendo modo, così, di conoscere un po' di particolari che, nell'ultimo libro tradotto in italiano nella Bolton, vengono solo nominati.
Evi ha in cura Gillian, una ragazza completamente partita dopo la morte della figlia piccola, avvenuta qualche anno prima durante un incendio. Ma non hanno mai ritrovato i resti, sosterrà Gillian, e lei ha vagato tante volte per la brughiera in cerca della bambina, nel caso si fosse allontanata durante il rogo, spaventata. Ma sostiene anche che continui a sentirla, e che, a volte, vorrebbe che la lasciasse in pace.
Le sedute di Gillian con Evi sembreranno sortire un buon effetto, inizialmente, fino a quando una certa rivalità arriverà a mettere la ragazza disturbata contro la sua psichiatra: entrambe si prenderanno una bella sbandata per Harry, il vicario, il quale però è attratto da Evi. Consideriamo che parliamo di chiesa anglosassone, che quindi permette ai preti le relazioni con le donne.
Evi, comunque, rimarrà sempre molto professionale, e benché non sussista, in fondo, mai niente di concreto tra lei e Harry, Gillian la prenderà un filino in odio. La ragazza, inoltre, è sempre ossessionata dal fatto che Evi abbia parlato di lei a Harry, o a chiunque altro. Non ha ben presente il significato di segreto professionale. Gillian, fin dall'inizio, risulta un personaggio piuttosto inquietante. Non si avrebbe certamente voglia di incontrarla. Ma fin da subito, non viene voglia di incontrare nemmeno quella strana ragazzina. Quella che vede solo Tom Fletcher, e della quale, il ragazzino di dieci anni, ha paura. Più che per sé, per la sorellina. La ragazzina dai piedi e dalle mani troppo grandi, dal gozzo che le sporge dal collo e dalla pelle orribile. La ragazzina che sussurra frasi inquietanti. E che spia costantemente la famiglia.
Tom è certo che questa ragazzina, che pare proprio non essere umana, voglia prendere Millie. E una sera Millie sparirà, insieme al fratello Joe, durante la festa del raccolto. Quando i paesani verranno informati della sparizione, stranamente, faranno caso solo a quella della bambina, disinteressandosi di Joe. Infatti il bimbo verrà trovato quasi subito, ma Millie no. Fino a quando Harry e Tom non entreranno in chiesa.
Millie è sulla balconata, in procinto di cadere. La bimba viene salvata al pelo, ma è chiaro che ci sia qualcosina che non va.
Ma che cosa sarebbe esattamente il raccolto di sangue? Solo la bellissima iniziativa di passare un piacevole sabato sera a macellare animali in paese, tanto perché altri passatempi sarebbero poco divertenti. Io mi domando perché, questa gente che si trasferisce, non solo costruisca la casa nuova dove sorge il cimitero, ma pensi anche bene di andare a vivere in un paese di psicopatici.
Comunque sia, era stato il vecchio Tobias Renshaw, il padre del sacrestano Sinclair (fondamentalmente si tratta dei proprietari del paese), a far presente a Harry che sarebbe stato il caso che i Fletcher si allontanassero dal paese durante questa simpatica tradizione.
Ma quando questi tornano, i dolci mattatori non hanno ancora finito, e le urla delle bestie terrorizzate sono un'ottima colonna sonora per il sonno dei bambini. Tom, il più grande, viene lasciato in macchina da solo per un attimo, mentre finge, o meglio, prova a dormire, mentre i genitori portano in casa i due fratelli più piccoli. Ed è qui che lei arriva. Una volta che, spaventatissimo, sarà stato ripescato dai genitori, quando se ne uscirà con la storia di questa mostruosa ragazzina, i genitori penseranno bene che sia il caso che il loro primogenito faccia una capatina dallo psichiatra.
Ed ecco che entra in scena Evi. Ma Tom non parlerà con lei della ragazzina. Non subito. Perché non vuole essere preso per pazzo e sbattuto in manicomio, come gli ha fatto credere quel simpaticone del suo compagno di classe Jake Knowles, che l'ha preso in odio fin dall'inizio.
Nel frattempo, iniziano a emergere altre strane cosine: Evi, ancora legata al caso di Gillian, va a informarsi presso i pompieri che si occuparono dell'incendio avvenuta in casa sua. I resti della bambina (cenere e qualche ossa), sostengono questi, erano stati trovati e consegnati alla madre.
Perché Gillian avrebbe mentito? Quando glielo chiederanno, la ragazza, preda di una crisi isterica, dirà che è certa che quelli non siano i resti di sua figlia.
Evi è convinta che Gillian abbia avuto un passato travagliato, legato ad abusi domestici da parte del patrigno. E alla morte della sorellina, scoprirà parlando con la madre di Gillian. Quella bimba caduta dalle scale.
Ma non è la prima volta che si sente parlare di bambine morte, vero? Jenny Pickup, figlia di Sinclair e nipote di Tobias Renshaw (insieme alla sorella Christiana), sposata con Mike Pickup, confiderà a Harry di aver perso una figlia otto anni prima, Lucy. Aveva due anni, ed è caduta dalla balconata della chiesa. Erano stati lei e il nonno a trovarla.
Dalla balconata della chiesa. Come stava per accadere a Millie.
E poi c'è Megan, ma di questa bambina si sa soltanto che è scomparsa. A suo tempo era diventato un caso nazionale, ed erano state organizzate delle ricerche molto approfondite, che però non avevano mai portato a niente. La sua famiglia, poi, si era allontanata dal paese.
Ed erano tre i bambini trovati nella tomba di Lucy Pickup, giusto?
Ma come vengono alla luce questi cadaveri? Una notte Tom uscirà dalla sua stanza e si accorgerà che Millie è sparita. Uscendo di casa troverà questa figura coperta che porta con sé un borsone, che scavalca il muro che conduce verso la chiesa. Tom farà di tutto per riprendersi la sorellina e, nel tentativo di fuga, il rapitore misterioso riuscirà a far crollare quel muro non esattamente super-resistente. Nello spatasciamento generale, emerge proprio quel che stava sottoterra. E Tom si è pure beccato un bel livido in volto dovuto a un calcio del fuggitivo, datogli con uno stivale. Sarà questo particolare, a portare alla luce una nuova rivelazione, che sconvolgerà completamente la storia.
Ma non sarà l'unico, perché la verità, quella definitiva e celata ben bene, si scoprirà soltanto sul finale. Ed è più agghiacciante di quanto si creda, io l'ho trovato un vero colpo di genio. Finito questo libro, ho realizzato che adoro questa scrittrice.
Una storia così ben strutturata e misteriosa, che per tutto il tempo tiene con il fiato sospeso, che a volte sembra andare fin troppo lentamente, che sembra soffermarsi su particolari di poco conto, ma ... è davvero così? Viene definito un romanzo dalle atmosfere gotiche e claustrofobiche, ed è avvincente, oscuro e sinistro. In qualche modo, leggendolo in un luogo chiuso, si ha l'impressione di dover trovare una giornata totalmente grigia, una volta usciti.

Perfetta la soluzione dell'enigma. Ancora una volta, ci si domanda con che cosa si abbia a che fare: qualcosa di reale o di sovrannaturale? Anche qui, come in Incubi di morte,  la risposta arriva a suo tempo. Appropriata anche la scena finale, che racchiude perfettamente l'atmosfera tenebrosa dell'intero testo.
I personaggi sono ben caratterizzati e per nulla scontati. Ma sono analizzati fino a un certo punto, all'inizio, perché non si deve sapere troppo di loro.
All'inizio avrei potuto uccidere Harry, se fossi stata nei panni di Evi, dato che se aiuti una donna disabile che è stata appena sbalzata giù da cavallo da alcuni ragazzini idioti che scorazzavano in bicicletta, spaventando l'animale, non c'è bisogno di chiamarla dolcezza. Sarebbe stata una storia interessante, quella di una psichiatra che assassinava un vicario.
Per concludere, un libro che consiglio vivamente a chiunque ami le tenebre e le storie forti, a chi è disposto a entrare in profondità nel testo e a sentirsi avvolgere da questa atmosfera sinistra e raccapricciante.
Si tratta di una storia così ben meditata, che non posso non elogiare, ancora una volta, quest'autrice che ho appena scoperto. Vorrei leggere anche i suoi altri romanzi, ma da quanto ho potuto vedere, non è cosa facile scovarli.

E ora, una bella novità? il book-trailer, ovvero una presentazione dell'opera un po' come si fa con i film. L’ho trovato per caso, e mi è parsa proprio una buona idea: https://www.youtube.com/watch?v=DQBgvTFcUkI.

Decisamente, sono stata invogliata ad acquistare il libro; questo del book-trailer, mi pare un ottimo metodo di pubblicità per un testo, perché l'impatto delle immagini è sempre più forte di quello delle parole, ed è più facile da espandere.

In conclusione pongo una domanda a quegli scrittori e a quelle scrittrici che non meritano questi appellativi: ma prendere esempio da Sharon Bolton, e scrivere solo se si è capaci di farlo ... no?



Voto finale: 9 ½
 

 ***
*lady in blue*

mercoledì 20 agosto 2014

BLOODY AUGUST 2: Incubi di morte (Sharon Bolton)

Buongiorno, eccomi di nuovo qui!!
Finalmente pare che stia un po' riuscendo a uscire dal mio rimbambimento colossale causato dallo stare troppo a casuccia, anche se dovrei godermi la cosa finché dura. Diciamo che comunque non si sa mai, facile che sia solo un momento; di cui approfittare però, va' ... E' inquietante che ci abbia messo quasi due mesi a finire un benedetto racconto di neanche quindici pagine, no, non va bene. Ma considerando che non speravo proprio di arrivare a porre l'ultimo punto, visto come andavano le cose, devo forse ritenermi fortunata di avercela comunque fatta, anche se un po' in ritardo. Poi beh, dal primo settembre si riprende la ricerca di occupazione, anche se un primo curriculum l'ho già lasciato in un posto, visto che cercavano ... e visto che è un negozio abbastanza vicino a casa, non sia mai avere un colpo di fortuna!!
Ma va bene, veniamo all'argomento del giorno.

Incubi di morte è un libro tanto allegro e tanto festoso, come ovviamente suggerisce il titolo, eh eh ... Vai in libreria, leggi il titolo in imponenti lettere gialle e in rilievo e fai "Uh!". Lo prendi, lo volti, leggi la trama, e di nuovo "Uh!".
Lo compri, lo divori e comprendi che, grazie al cielo, c'è ancora qualcuno che non ha perso di vista che significhi fare lo scrittore seriamente, senza dover scadere necessariamente in banalità melense e disgustose.
E Sharon Bolton è un'autrice della quale si trova pochissimo qui in Italia, chissà come mai. Un vero mistero.
Ma ora vi lascio alla recensione del libro!
Come sempre, buona lettura!! E spero che questo commento invogli qualcuno a leggere questa storia, perché merita veramente.



INCUBI DI MORTE
Di Sharon Bolton

Comincio con il dire una cosa che può sembrare di poco conto, ma che a mio parere è davvero importante per presentare questo libro: all'estero ha avuto un rilevante successo, mentre in Italia è passato decisamente inosservato. Temo che questo dica tutto. Praticamente è una garanzia sul fatto che sia un ottimo testo. E infatti lo è. L'ho adorato e ben presto mi impossesserò degli altri scritti di quest'autrice; per una santa volta di numero, una donna che non scrive storie del tipo io ti amo, no io di più. MIRACOLO DIVINO!!
Qui abbiamo una bella storia tosta, come piace a me. E il titolo era un ottimo invito a sfogliare questo bel mondo misterioso e inquietante.
E terribile.
La nostra protagonista è Lacey Flint, detective che lavora per Scotland Yard, entrata in polizia per lottare contro la violenza sulle donne. Di lei non sappiamo moltissimo, se non che ha avuto un'esistenza piuttosto travagliata fin dall'infanzia, e che, un anno prima, aveva lavorato a un caso, in cui qualcosa era andato storto, insieme al collega Mark Joesbury. Sappiamo anche che ha una cicatrice sul polso. E che la storia di questo caso passato è raccontato in un precedente libro della Bolton, intitolato Ora mi vedi.
Si sa che lei e Joesbury hanno avuto una certa intesa, in passato, ma anche in questo caso qualcosa è andato male (tutto sempre legato all'episodio dell'anno precedente), ma l'attrazione tra i due è ancora presente, e aleggia per tutto il romanzo, anche se in modo piuttosto velato. E per fortuna per me, visto che non ho voglia di leggere romanzi di ammòre ammòre ammòre.
Il libro inizia con Lacey arrampicata su una torre, lo sguardo vacuo, pronta a gettarsi dal cornicione. Sappiamo che Mark tenta di raggiungerla per fermarla. Da qui, la storia torna indietro di qualche giorno.
Al principio, Mark, che lavora ormai per un'unità diversa rispetto a Lacey, la chiama per farla infiltrare in un caso sotto copertura. Beh, non proprio...a detta di Joesbury, Lacey dovrà soltanto entrare in quel mondo e osservare.
All'università di Cambridge stanno accadendo cose strane... e mostruose: ci sono ragazze che si suicidano, e in maniera parecchio violenta, cosa che normalmente non è attribuita alle donne. Ragazze che avevano sofferto di ansie, paure, depressione...e che facevano brutti sogni.
Lacey viene inviata sul posto prendendo il nome di Laura Farrow, dovrà impersonare una studentessa un po' matta e dovrà non indagare, ma tenere sotto controllo la situazione per i suoi superiori. Il fatto è che Lacey-Laura non se ne starà buonina e inizierà a fare di testa sua.
Sappiamo anche, da una telefonata, che Mark e il suo capo non vogliono dirle troppo. In seguito si scoprirà che cosa intendono.
L'ultima vittima di questa scia di orrore, all'arrivo di Lacey al college, è Bryony, una ragazza ossessionata dall'aspetto fisico e gravemente ansiosa che, prima di darsi fuoco, sosteneva che qualcuno entrasse nella sua stanza di notte, mentre dormiva, e abusasse di lei. Ma non esistevano prove evidenti di quanto la ragazza dicesse. Bryony era in cura da una psicologa dell'università, Evi Oliver, l'unica a sapere che Lacey è un'agente sotto copertura, anche se non conosce il suo nome vero.
Ma Bryony non è riuscita ad ammazzarsi. prontamente l'incendio sul suo corpo è stato spento ed è viva, in ospedale, in gravissime condizioni, completamente deturpata dalle fiamme....lei che era ossessionata dall'aspetto fisico.
Evi, altro importante personaggio della storia, ha sentore che qualcosa non va, e che non può trattarsi di semplici casi di suicidi casuali dovuti allo stress dello studio e all'ansia di certe studentesse. E' stata lei, tramite una conoscenza, a richiedere l'aiuto degli agenti. E' convinta che esista un qualche sito internet che fomenti l'idea del suicidio e spinga persone disperate e depresse a compiere tale gesto, esaltandolo, godendo della sofferenza altrui. Ma è davvero tanto convinta della storia del sito internet, dopo tutte le cose strane che avvengono a casa sua? Quelle cose strane che rispecchiano le sue paure più grandi, e che nessuno conosce. Nessuno a parte la sua terapista Meg, dalla quale è in cura. Cos'altro si sa di Evi? Che qualche anno prima ha subito un grave incidente sciistico che l'ha lasciata disabile, e ora si muove solo grazie all'aiuto di un bastone, ha bisogno spesso di antidolorifici perché il dolore è sempre molto intenso, e pensa sempre a un certo Harry. E di Harry, si saprà di più solo nel corso della storia. Anche quel che c’era tra loro è andato male, come per Lacey e Mark, per via di un aspetto legato al lavoro, un caso in cui qualcosa andò storto. Anche questa vicenda è narrata in un altro libro dell'autrice, Raccolto di sangue (che titolo grazioso! Temo mi piacerà).
Lacey, comunque, non ha grandi problemi a entrare nel personaggio di Laura, anche se deve resistere al desiderio impellente (e più che giusto) di ribellarsi furiosamente quando tre simpatici individui mascherati vengono a prelevarla dalla sua stanza e la portano in cortile, incatenandola al suolo, per darle il benvenuto a suon di secchiate d'acqua gelida. Ah sì, la storia si svolge in gennaio.
Lacey riuscirà poi a scoprire il nome di uno dei tre ninja e il giorno seguente lo seguirà. Un nome che già le diceva qualcosa. Un luogo, quello in cui il simpaticone si ferma, che sarà poi la chiave di tutto.
La compagna di stanza di Lacey, Talaith detta Tox o Toxic (soprannome datole dal fratello per la sua eccessiva flatulenza in tenera età), prima era la compagna di stanza di Bryony. E Lacey si farà dire qualcosina. Tox sostiene che l'altra fosse diventata parecchio strana, faceva brutti sogni, e credeva che qualcuno entrasse nella sua stanza mentre dormiva.
E poi è la volta di Nicole. Una ragazza spaventata a morte dai topi, alla quale, pare, venissero fatti di continuo scherzi di cattivo gusto giocando su questa sua paura. Una ragazza che faceva brutti sogni e viveva un grave stato d'ansia. E che muore con il capo di una corda legato a un albero, e l'altro capo a cappio intorno al suo collo. No, non si impicca, quella sarà stata Danielle, cinque anni prima; un suicidio non riuscito ma filmato e mandato su You Tube fino alla rimozione del video.
Nicole è in macchina, una Mini cabrio e, con il collo stretto nel cappio, schiaccia l'acceleratore. La testa si stacca. Quando Lacey andrà ad analizzare la scena del suicidio, noterà quelle impronte di pneumatici che non corrispondono all'auto di Nicole.
Quelle impronte di pneumatici che, la polizia locale, non ha ... notato.
E qui, Lacey non può proprio più fare a meno di lasciar perdere le istruzioni di Joesbury del tipo stai buonina, osserva e basta e inizia a indagare, sempre consultandosi con Evi. E meno male che l'ha fatto, visto l'idea che avevano avuto quei furboni di Joesbury e del suo capo.
Loro che sapevano su cosa stessero indagando, al contrario di Lacey.
Ci sarà anche Jessica, una ragazza in cura da Evi per problemi simili a quelli delle altre vittime, terrorizzata a morte dai pagliacci, che sostiene di fare sempre strani sogni terribili, che non riesce bene a ricordare, legati proprio a queste figure che la spaventano. E Jessica a un certo punto scompare, come era avvenuto per le ragazze prima di lei, per riapparire solo qualche giorno dopo, confusa e mentalmente distrutta. Ma ormai Lacey e Evi hanno idea di che cosa stiano affrontando.
Anche Lacey inizierà a fare strani sogni, e a sentirsi strana. Che cosa la porterà alla fine a salire su quella torre con l'idea di lanciarsi nel vuoto?
Poi abbiamo dei flashback. Nel primo un ragazzo di tredici anni trova il padre appena suicidatosi, anche se prima di lui l'ha trovato la sorellina di tre anni. Nel secondo un ragazzo di diciassette anni di nome Iestyn partecipa al funerale di un ragazzino a cui lui stesso dava il tormento, all'inizio pensando che il senso di colpa dovrà arrivare a travolgerlo, ma poi si sente felice. Nel terzo, Iestyn sale su una torre insieme ad altri due ragazzi, e sembrano tutti decisi a suicidarsi insieme; quando uno dei tre si lancia, gli altri due battono il cinque. Il quarto è legato al video di Danielle, la ragazza impiccata, e a qualcuno che lo guarda ponendosi una strana e inquietante domanda.
Conosciamo anche Nick Bell, medico di base della zona che aveva in cura Bryony e che, dopo averla conosciuta, si invaghirà di Laura-Lacey. E John Castell, il capo della polizia locale, che verrà spesso chiamato da Evi per le strane cose che avvengono a casa sua e che si vedeva con Megan, la terapista di Evi. Ma infine tutti i personaggi saranno importanti. Perfino il portiere e l'addetto alla manutenzione.
Lacey andrà poi a trovare Bryony in ospedale più volte, benché non sia la cosa più piacevole del mondo. E la ragazza sarà in grado di scrivere qualcosa, anche se Lacey non riuscirà a comprendere. Non subito.
All'inizio di questa storia ci si domanda se avremo a che fare con qualcosa di sovrannaturale o reale e la risposta in proposito arriverà piano piano, pagina dopo pagina, fino a scoprirsi del tutto nel finale. Posso dire di essere soddisfatta per aver capito in anticipo un paio di cosine, per il resto è stata una sorpresa.

Che dire? Tralasciando la soluzione particolarmente sinistra che non va rivelata, questa è la mia impressione sul testo in questione: Bellissimo! Incalzante, avvincente e travolgente. The times lo definisce Un thriller che ipnotizza. Davvero ben costruito e per nulla scontato. Ottima l'introspezione dei personaggi, anche quando di loro non vogliono svelare tutto. Di Lacey, per esempio, sappiamo che Laura Farrow non è il suo vero nome quanto non lo è Lacey Flint. E forse si saprà qualcosa in proposito in Ora ti vedo. E spero di scoprirlo presto.

Realistico, spesso agghiacciante, forte e senza fronzoli. Una cosa tosta. Mi è piaciuta molto Lacey, perché è una donna con le palle e anche le contro-palle, ma non per questo totalmente di pietra. Anche lei cova le sue paure e le sue debolezze. Un personaggio che forse è diventato duro per forza di cose, per difendersi dal proprio passato. Ma mi piace come prende a cuore i casi delle ragazze, cosa non difficile da credere, visto il motivo per cui è entrata in polizia. Metterà in gioco se stessa, finendo risucchiata dal morso dell'orrore che invade Cambridge. Eppure, una scintilla di lucidità le resta sempre, forse perché, alla fine, conosce quel che sta avvenendo. Lucidità che perde solo all'ultimo, in cima a quella torre, per quello che le hanno fatto credere. Comunque sia, non è una dolce donzella, e questo è l'importante.

Mi è piaciuto meno Joesbury, che Lacey fa benissimo a definire stronzo. Più che altro visto l'ideuccia di tenerle nascosta quella cosina leggermente importante. E di conseguenza di .... leggere per scoprire.



Beh, ci siamo, questo è tutto ciò che posso esporre di questo libro senza finire con il fare troppo casino. E, ovviamente, senza rivelare il finale.

Sono contenta di aver scovato quest'autrice così originale e per niente melensa, non è cosa facile al giorno d'oggi, e la elogio proprio.

Insomma, per un libro come questo i soldi sono spesi bene... sto ancora aspettando il risarcimento dal signor King per Joyland :D.

Voto finale: 9 ½. 

***

*lady in blue* 

domenica 10 agosto 2014

BLOODY AUGUST 1: Dracula (Bram Stoker)

Ciao!! Ed ecco la nuova raccolta di questo mese, che si preannuncia molto divertente già dal titolo :)
In questo caso ho messo insieme tre commenti di libri, uno più allegro e gioioso dell'altro, ma almeno così si ha modo di divertirsi ... Il primo, ovviamente, sarà quello citato nel titolo, letto per evitare di suicidarsi subito dopo Joyland, gli altri due, più moderni, saranno addirittura della stessa autrice. Ma ne parleremo nelle prossime due puntate ... Ora andiamo a conoscere quel simpaticone del Conte Dracula e compagni :D
Come sempre, spero che il commento risulti interessante!


DRACULA  
Di Bram Stoker


[...] molte sono le ombre e il vento soffia freddo
tra le merlature e i battenti.
Amo la semi-oscurità e le ombre
e restare solo con i miei pensieri
quando è possibile.

 (Dracula - Da pagina 31 del testo)



Che dire? Dopo la deludente lettura di Joyland, che del re dell'horror aveva davvero poco, ho deciso di lanciarmi su questo: un romanzo che mi interessava da un po'. Un libro salvato dal più crudele destino che possa essere inflitto a un buon testo: quello di restare a prendere polvere.
E lì dov'era, non aveva alcuna speranza.
E così sono partita anche per questo viaggio. Destinazioni: Romania e Inghilterra.
Ultimamente ho un po' la sensazione che per leggere un libro si debba entrare nelle sue pagine, viaggiare verso i luoghi di cui l'autore ci parla.
Una cosa che elogio subito di questo romanzo, molto importante da sottolineare in un momento come questo: ci troviamo di fronte a un vampiro come si deve. Serve dire altro in proposito?
Questo è un romanzo scritto per lo più sotto forma di diario, anche se ha qualcosa (ma ben poco nel complesso) del romanzo epistolare.
I principali personaggi sono: Jonathan Harker, giovane avvocato che viaggia in Transilvania per definire con l'oscuro Conte Dracula le ultime carte relative all'acquisto, da parte di quest'ultimo, di una casa a Londra. Mina Murray è la fidanzata di Jonathan, personaggio molto importante per il proseguimento della storia. Lucy Westenra, amica di Mina (le lettere presenti nel romanzo si riferiscono quasi tutte alla corrispondenza tra le due donne), la quale ha appena ricevuto tre proposte di matrimonio ma è innamorata di uno solo dei suoi pretendenti, e che improvvisamente cade vittima di una ... strana malattia. Arthur Holmwood (Lord Goldamin alla morte del padre), l'amato da Lucy. Quincey Morris, americano, altro pretendente alla mano di Lucy. Il dottor John Seward, terzo pretendente di Lucy, direttore del manicomio che sorge proprio accanto a ... quella vecchia casa. Si preoccuperà per la strana malattia di Lucy, anche se non sarà in grado di capirci un tubo fino a che non riceverà più che esplicite delucidazioni. Renfield, un paziente ricoverato nel manicomio di Seward, il cui comportamento è documentato dal direttore nel suo diario come caso interessante; il paziente si preoccupa di assumere in sé quante più vite possibili mangiando mosche...ragni...uccelli...ha strane reazioni improvvise (in un'occasione tenta di uccidere Seward per poter bere il suo sangue), e parla di un certo Padrone del quale egli sarebbe l'umile servo.
Abraham Van Helsing (sarà un caso che questo personaggio abbia lo stesso nome dell'autore?), rinomato medico e professore olandese, maestro di Seward, chiamato da quest'ultimo per indagare sulla strana malattia di Lucy. Sarà il primo a capire che cosa sta succedendo.
E poi, ovviamente, c'è il nostro amico Conte Dracula, che vive nel suo vecchio e immenso castello in Transilvania, che ha potere sulle creature della notte come i lupi, e che ha voglia di trattenere un po' Jonathan nella sua accogliente abitazione, con il recondito desiderio, probabilmente, di fargli perdere la ragione. E il poveretto, tra apparizioni di strane donne che vogliono bere il suo sangue, la scoperta del Conte che, di giorno, dorme in una bara nella vecchia cappella che fa parte del castello (e quella di vederlo uscire dal castello di notte, dalla finestra, muovendosi sulle mura come una lucertola), la vicinanza minacciosa dei lupi, i bambini piccoli rapiti e dissanguati dalle donne di cui sopra, e la certezza poco confortante di essere prigioniero in questo posto da sogno, rischia seriamente la pazzia.
Ma infine, dopo la partenza del Conte per Londra (verso quella casa accanto al manicomio), Jonathan riesce a fuggire e a rifugiarsi presso delle suore in Ungheria. Vive un periodo di follia dovuta al trauma subito, infine viene raggiunto da Mina (avvisata della permanenza del fidanzato in quel luogo da una delle suore), inizia a riprendersi e i due si sposano. L'uomo consegna alla moglie il diario dove ha annotato tutto ciò che gli è accaduto quando si trovava in Transilvania. Non ricorda niente in proposito, solo che è terrorizzato al pensiero, e non vuole saperne più niente. Mina deciderà inizialmente di condividere con lui l'ignoranza in proposito.
Ma prima che Mina venisse a sapere qualcosa riguardo alla sorte di Jonathan è passato diverso tempo. Nel frattempo, lei è stata a Withby con l'amica Lucy, la quale, nonostante sia al settimo cielo per aver ricevuto la dichiarazione dall'uomo che ama, sta diventando strana ed è vittima di sonnambulismo. Una notte Mina la troverà al cimitero, su una tomba che si scoprirà essere di un suicida, mentre su di lei è chinato uno strano essere (non visto chiaramente a causa dell'oscurità). Entrambe decideranno di non parlare con nessuno dell'accaduto. E Mina crederà di essere stata lei, bloccando un foulard al collo di Lucy con una spilla, ad averle provocato quelle ferite alla gola.
E Lucy sembra deperire e poi risanare all'improvviso, più volte, e appare chiaro che si sia qualcosa di strano. Infine le due ragazze partono, ognuna per destinazioni differenti: Lucy torna a casa a Londra e Mina si reca in Ungheria da Jonathan.
Prima dello strano episodio di sonnambulismo di Lucy, però, a Withby era avvenuto un fatto piuttosto inquietante: una nave era giunta al molo da sola, dato che il capitano era stato trovato morto a bordo, mentre tutti gli altri membri dell'equipaggio sembravano spariti nel nulla. Solo un grosso cane sarebbe sceso dall'imbarcazione appena toccata terra, per poi scappare a gran velocità. Quella nave che trasportava quelle strane casse di terra che tanto preoccupavano i marinai, come si apprenderà dal diario di bordo del capitano. E questi stessi marinai avevano cominciato a sparire uno alla volta.
Intanto le condizioni di Lucy peggiorano: lo nota il dottor Seward, che subito chiama Van Helsing per ricevere un suo parere in proposito. Presto il Professore comprende quel che sta accadendo, ma non vuole farne parola con nessuno, nemmeno con Arthur, l'innamorato della ragazza. Comincia a prendere i suoi accorgimenti, ma per un motivo o per l'altro c'è sempre qualcosa che li fa andare in fumo...come se qualcosa di astuto operasse per raggiungere il proprio scopo. Lucy sembra aver costantemente bisogno di sangue, cosicché le vengono fatte ben quattro trasfusioni (è inquietante questa storia delle trasfusioni fatte a casaccio, senza avere idea del gruppo sanguigno...ma d'altra parte siamo nel diciannovesimo secolo): da Arthur, dal dottor Seward, da Van Helsing e da Quincey Morris. Ma è tutto inutile, perché infine Lucy muore.
Questa avventura però ha unito molto i quattro uomini, che opereranno insieme anche in seguito, quando sarà chiaro a tutti (anche se, ovviamente, è stato sempre Van Helsing a capire per primo) che cosa stesse accadendo, per dare finalmente pace all'anima persa di Lucy, tramutatasi in vampiro.
Ma le cose non finiscono una volta liberatisi del vampiro-Lucy. Perché è chiaro che ci sia un Non-Morto nelle vicinanze, che ha colpito Lucy, e vuole altre vittime. E il quadro si completa quando Mina, in seguito a ciò che ha saputo di Lucy e a una strana reazione di Jonathan alla vista di un uomo, decide di leggere il diario del marito. La donna si mette quindi in contatto con Van Helsing, che l'aveva avvisata della morte di Lucy.
Da questo momento, ai quattro uomini che hanno lavorato per aiutare Lucy, si aggiungono anche Jonathan e Mina, la quale sembra comprendere e intuire molte cose, ed è benvoluta da tutti. L'amicizia, il rispetto, la devozione e la rassicurazione che l'unione sia la forza sono sentimenti particolarmente presenti nel romanzo, ne sono la chiave.
Ed ecco che i nostri cari amici cominciano a indagare sul simpatico Conte Dracula, che ora sappiamo aver raggiunto l'Inghilterra in quelle casse di terra portate dalla nave sventurata. Riescono a introdursi in quella casa accanto al manicomio, quella acquistata effettivamente dal Conte, ma si scopre che là dentro ci sono solo alcune delle casse registrate come carico della nave. Queste vengono rese inaccessibili al Conte, ma è ovvio che, essendocene delle altre ancora nascoste, Dracula abbia ancora la possibilità di rifugiarsi in esse.
Altre indagini, accompagnate dall'aiuto del vil denaro, portano a trovare le casse rimanenti, tranne una, in diverse zone di Londra, in ulteriori abitazioni acquistate dal Conte. Anche queste gli vengono rese inaccessibili. Ma la cassa mancante?
Nel frattempo anche Mina, come Lucy, è stata infettata da Dracula, e se prima il gruppo anti-vampiro voleva fermare Dracula per una questione di paura per le anime di tutti, ora diventa più personale. Ma dov'è finito Dracula? Sarà proprio Mina ad avere la giusta intuizione su come scoprirlo...e sarà lei a essere la chiave per stare sulle sue tracce.
Da qui, lascio la parte finale della storia per l'amico lettore.

Dico solo come avrei finito io il romanzo: la banda bassotti ha trovato la cassa del Conte Dracula, proprio quando questa viene trasportata verso il castello, la scoperchiano, stanno per trafiggerlo al cuore...ma cala il sole. Dracula è in tutta la sua potenza, si fa una bella succhiata generale dei suoi nuovi amici (con tanto di cannuccia che rende le cose più semplici) e tutti insieme appassionatamente, trasformati in vampiri, se ne vanno a Castel Dracula a festeggiare.

Dette le mie solite cavolate ... ero interessata a questo libro perché avevo precedentemente visto il film, intitolato proprio Dracula di Bram Stoker, diretto da Francis Ford Coppola, padre di quella povera idiota di Sofia Coppola. Il film mi era piaciuto, anche se in proposito mi ricordavo poco, però, durante la lettura del romanzo, mi sono ritrovata a domandarmi irritata: ma attenersi al testo ... no? Perché inserire nel film una boiata che non c'entra assolutamente niente? Perché far prendere alla storia una piega che nel libro non è minimamente presa in considerazione? E sopratutto...viste queste premesse, perché inserire il nome dell'autore del romanzo nel titolo del film? Per quanto mi possa essere piaciuto come film a sé, penso che non mi ricapiterà di guardarlo per una questione di principio.

Ma torniamo al testo, che è meglio. Ho adorato l'atmosfera gotica e oscura della prima parte del romanzo, dove abbiamo modo di introdurci a Castel Dracula (e senza correre rischi :D). Affascinante anche se chiaramente diabolica e inquietante la figura dello stesso Dracula, suggestivo il suo potere sui lupi e lo stesso vale per la presenza sinistra di questi ultimi. Per quanto poco di vero ci sia in realtà di sinistro nel lupo.
Ma è pur vero che tante cose, in questo libro, si accettano proprio perché fanno parte di un'opera di fantasia: perché se nella realtà qualcuno sostenesse che si deve dar credito alla superstizione, credere ai demoni e, soprattutto, che contro questi abbiano potere i simboli religiosi, mi sarei già armata per fargli del male. E la cosa grave è che c'è chi ci crede davvero.
Ma qui, per l'appunto, si parla di finzione, e allora lasciamo correre.
Interessante anche l'importanza già citata dell'amicizia, del rispetto e dell'unione tra i personaggi, anche se credo sia fin troppo idealizzata, spesso portata all'irrealtà, e ogni tanto può risultare persino fastidiosa per l'esagerazione. Ma lasciamo correre anche questo.
Molto meglio della presunta reincarnazione della suicida moglie di Dracula in Mina, come ci viene propinato nella versione cinematografica.

 Dracula è stato scritto dall'autore nel 1897, quando i vampiri erano ancora figure rispettabili.

 Lettura consigliata, soprattutto per la parte iniziale. Interessante anche il finale che viene rincorso senza poterlo afferrare sin proprio all'ultima pagina.

Voto finale: 7/8.

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*lady in blue*